L’economia della Sicilia nell’anno 2008. L’impatto della crisi negli studi di Banca d’Italia
Generato dall’aumentata complessità del quadro socio-economico e normativo, il nuovo ruolo dei Commercialisti trova nell’attuale condizione di crisi ulteriori e urgenti motivi di conoscenza e analisi dell’andamento dell’economia. Strumento autorevole di ragionata consultazione, la rassegna di sintesi della Banca d’Italia sull’economia regionale ("L’economia della Sicilia nell’anno 2008") che, presentata mercoledì 24 giugno alla Camera di Commercio di Catania, raccoglie ed elabora i dati sui principali indicatori: dalla sensibile diminuzione degli investimenti aziendali al rallentamento del credito, dalla flessione delle compravendite di immobili alla diminuzione delle gare per opere pubbliche, dal calo dell’export a quello dell’occupazione.
Si tratta, come spiega nel proprio intervento il prof. Maurizio Caserta (Dipartimento di Economia e Metodi Quantitativi, Università degli Studi di Catania) – di un impatto maggiore di quello che, a causa del carattere "anticiclico" del territorio regionale, era lecito aspettarsi.
La ridotta capacità della Sicilia di assorbire gli shock sarebbe pertanto da correlare all’insieme di debolezze strutturali del sistema economico isolano. Atti a supportare analisi e approfondimenti, i contributi resi in occasione della presentazione del rapporto della Banca d’Italia rivestono peculiare interesse per Commercialisti e per Esperti contabili, impegnati a integrare il proprio sapere di "economisti d’azienda" al fine di proporre valide soluzioni a sostegno della crescita economica e sociale del territorio.